L’Extra – Aprile 2017

“Primi calci 2008”

L'Extra - Il giornale di San Michele 2017-04Dieci ragazzini e tre ragazzine compongono questo fantastico gruppo.

La formazione dei Primi calci 2008 è formata da 10 ragazzini e 3 ragazzine, dei quali 2 nuovi che si sono ben inseriti nel gruppo.
Partecipano al campionato categoria 2008 a 5 giocatori. Tutti hanno la possibilità di giocare e tutti danno il massimo per cercare di fare gol e divertirsi, sempre in un clima di festa sia dentro che fuori dal campo.

Il gruppo ha già alle spalle qualche anno di conoscenza e di un’amicizia calcistica che va anche oltre lo spogliatoio. Passata già la prima parte della stagione dove oltre al risultato, che fa sempre morale sin dai primi calci, i ragazzini cominciano a capire bene alcuni meccanismi di gioco. Ora attraverso gli insegnamenti non si pensa più solo a fare gol, ma anche a far fare gol ai propri compagni per il bene della squadra. Ci si prepara già per la seconda parte della stagione, con tanto impegno e tanta forza di volontà.

Comunque quando si tratta di tirar fuori la grinta per tirare calci ad un pallone questi ragazzini sono sempre pronti. Alla vigilia di incontri calcistici la loro carica agonistica sale per poi esplodere sul campo. L’obbiettivo della società Intrepida è sempre quello di migliorarli sia dal punto di vista tecnico che dall’insegnare loro le regole di buon comportamento: si lavora perché sappiano stare insieme ai propri compagni ma anche agli avversari.

“Una delle cose principali che insegno ai miei ragazzi non è solo giocare bene la palla e vincere una partita – ci dice Mister Todisco. Per me sono cose importanti si, ma non per la loro età: quello verrà mano a mano che crescono. L’obiettivo primario è sempre quello di avere il massimo rispetto per gli avversari perché sono ragazzini come loro e devono essere rispettati come vorrebbero essere rispettati loro stessi. Questo va a favore del loro futuro e della Società Polisportiva Intrepida che con tanto amore e dedizione cerca di far crescere giovani calciatori ma soprattutto grandi (futuri) uomini.
Questi obiettivi sarebbero irraggiungibili senza l’aiuto di Gabriele Quarati che mi accompagna in tutti gli allenamenti ed è lui che cerca di migliorare i ragazzini dal punto di vista tecnico svolgendo ad ogni allenamento esercizi sulla tecnica di base, dandomi un grande aiuto anche nella gestione del gruppo, visto che già dalla passata stagione lui era insieme a questo gruppo. Altro mio prezioso collaboratore è Stefano Pagani, Dirigente Accompagnatore, che su tutti i campi mi aiuta per la gestione sia dello spogliatoio che della documentazione.
L’ultima persona dello staff, non per ordine di importanza, è Nicolo Braggio, Direttore Sportivo della Scuola Calcio, che è sempre vicino alla squadra: è lui che organizza nel migliore dei modi il calendario stagionale.”

“Gli esordienti 2005”

L'Extra - Il giornale di San Michele 2017-04Il motore della squadra è la voglia continua di imparare e mettere in pratica gli insegnamenti.

Dopo una prima parte di stagione iniziata alla fine del mese di agosto con i primi allenamenti ed il ritiro a Bolca e conclusasi con la cena di Natale, gli Esordienti 2005 hanno ripreso ad allenarsi in vista dei prossimi impegni sportivi, guidati da due allenatori giovani, con molta passione e motivati: Stephen Bram Appiah e Filippo Fasani.

Che gruppo è quello degli esordienti 2005?
“I ragazzi iscritti quest’anno sono in tutto 20. Fin dalle prime battute si è potuto vedere che la caratteristica principale di questa squadra è la voglia continua di imparare e mettere in pratica i gesti appresi durante gli allenamenti, anche se questi risultano a volte difficili. Conoscendosi da molti anni, i ragazzi hanno formato un gruppo molto solido, da permettere ai nuovi arrivati di integrarsi in un tempo molto breve, all’interno dello spogliatoio.

Quali sono gli obiettivi che vi siete posti per i ragazzi?
“Gli obiettivi sono di due tipi. In quanto allenatori-educatori riteniamo che prima di porci obiettivi relativi alla crescita calcistica, bisogna che i ragazzi abbiano grande educazione e rispetto tra loro, con noi, con gli avversari e con tutte le persone che si incontrano in un campo sportivo. Pretendiamo il massimo rispetto dello spazio che ci viene dato per allenarci (il campo, lo spogliatoio, ecc.), sia quando si gioca in casa che fuori e del materiale che la Società mette a disposizione. Crediamo fondamentale far capire ai ragazzi quanto la Società lavori per far sì che loro giochino e si divertano. Rispettati questi princìpi passiamo ai traguardi calcistici che ci siamo prefissati: l’obiettivo primario è rivolto verso il futuro dei ragazzi ed è quello di permettere a ciascuno di loro di competere un domani con tutti i 2005 di qualsiasi squadra ed ottenere grandi soddisfazioni.”

In che modo pensate di riuscire a realizzare tutto ciò?
“Per la crescita calcistica di un ragazzo, la cosa più importante da curare è sicuramente il suo bagaglio tecnico. Per migliorare c’è bisogno di lavorare in continuazione sui gesti che vengono insegnati, aumentando, ogni volta che vengono appresi, la difficoltà degli stessi. Il segreto per migliorare un calciatore, soprattutto se ancora molto giovane, è quello di metterlo in difficoltà. Solo se in difficoltà il ragazzo riesce a crescere: l’obiettivo è colmare le proprie aree di miglioramento ‘con la propria testa’ con il minimo aiuto dall’esterno. Noi allenatori ci preoccupiamo di fornire la maggior parte delle conoscenze tecniche con le varie modalità a tutti i ragazzi. Loro si devono impegnare nel metterle in pratica. È importante non limitare la fantasia e la creatività dei ragazzi, ma lasciare spazio al loro ‘metodo’ in un contesto di gioco ‘organizzato e corale’ (su cui stiamo contestualmente lavorando). È normale che mettendo in difficoltà i giocatori la percentuale degli errori sia inizialmente più alta, ma come dice un proverbio ‘sbagliando si impara’. Questo metodo, utilizzato anche da società professioniste, sta dando motivazione, autostima e consapevolezza dei propri mezzi ai nostri ragazzi che hanno saputo giocare alla pari con le squadre più importanti di Verona e Provincia.”

Qual è secondo voi la forza di una squadra di calcio?
“L’organizzazione: dalle cose più semplici alle cose più impegnative. All’interno di una squadra è fondamentale. È il modo principale per costruire una squadra competitiva sotto ogni aspetto (educativo, mentale e sportivo). L’allenatore deve concentrarsi sul fare l’allenatore, ovvero insegnare calcio ai ragazzi, ma per farlo ha bisogno di persone attorno a lui che lo aiutino negli aspetti elencati sopra. Per questo ci teniamo a ringraziare la Società che ci è sempre vicina e permette a noi ed ai ragazzi di svolgere al meglio il nostro impegno. A far parte del gruppo esordienti 2005, sono i due accompagnatori-collaboratori, Massimo Filippozzi e Gabriele Passigato, che svolgono un lavoro oscuro ma importante, in quanto ci sgravano dalle incombenze burocratiche e organizzative e si pongono come tramite tra la Società ed i genitori dei ragazzi. Infine, ma non per questo meno importante, possiamo contare sulla presenza costante ed il tifo corretto delle famiglie che sono sempre presenti e vicine”.

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